Tesar in continua crescita. Il CEO Stefano Festa: “Le novità 2025 di un gruppo di successo”
Una nuova e prestigiosa sede in arrivo per il 2025. Un nuovo prodotto in fase di lancio a breve e nuovi modelli di partnership a cui il gruppo di Stefano Festa sta lavorando per il prossimo anno, dopo un 2024 in cui Tesar si è confermato un interlocutore solido e in costante crescita, concludendo acquisizioni importanti e aggiudicandosi anche il Compasso d’oro per il suo veicolo a guida autonoma per la logistica industriale OMNIAGV. Forte di un investimento in un’offerta più completa e con ampio risalto all’aspetto consulenziale, il CEO di Tesar ripercorre l’anno in chiusura e anticipa le novità 2025, anche alla luce delle nuove opportunità offerte dall’Industria 5.0.
Con il nuovo anno il gruppo si proporrà ai clienti sempre più come un partner capace di offrire consulenza ad alto tasso di innovazione, accanto all’offerta di un ventaglio di prodotti per la fabbrica digitale. Quali sono le altre novità del 2025?
«L’inaugurazione della nuova sede, prevista per l’inizio del prossimo anno, sarà l’occasione per dare ancora più spazio all’aspetto consulenziale, che già gioca un ruolo chiave nell’offerta di Tesar. Abbiamo pensato i nuovi spazi del gruppo anche per accogliere i nostri clienti in eventi e momenti di formazione altamente specializzata. Puntiamo inoltre a consolidare ulteriormente la nostra presenza in settori specifici in cui già godiamo di importanti referenze».
Su quali settori punterete quindi per il prossimo anno?
«Lavorando molto sull’ascolto e sull’analisi dei riscontri ottenuti dai nostri clienti, abbiamo rilevato di essere molto ben apprezzati nel settore alimentare, che sicuramente sarà una strada che percorreremo, accanto a quella del fashion, un comparto che da solo in Italia rappresenta oltre il 5% del PIL e in cui abbiamo ricevuto ottimi feedback. L’obiettivo sarà quello di supportare il più possibile le aziende di questi settori, affiancandole non solo con la nostra soluzione MES, ma aiutandole durante tutto il loro percorso di trasformazione digitale e di transizione 5.0
Le direttrici di sviluppo di domani fanno seguito a un triennio molto impegnativo, ma di grande successo per voi. Se dovesse fare un bilancio del periodo che si concluderà con la fine del 2024, quali sarebbero gli aspetti chiave?
«Sicuramente le acquisizioni hanno rappresentato un importante driver di crescita. Dal 2022 al 2024 Tesar ha riunito sotto di se quattro le aziende: Tesar Automation, Remorides, Kube Sistemi e Mesy, con l’obiettivo di migliorare il livello di servizio rivolto ai nostri clienti. Con questa operazione abbiamo completato la nostra offerta, integrando nuovi prodotti tra le nostre proposte, consolidando la nostra presenza sul mercato e registrando una crescita importante. Inoltre, c’è stata la grande soddisfazione di OmniaAGV, il nostro veicolo a guida autonoma per la logistica industriale, premiato con il Compasso d’Oro».
Accanto al costante lavoro su una proposta sempre all’avanguardia, Tesar è anche un riferimento per le aziende che vogliono investire sulla digital transformation. Come vi state preparando all’avvio concreto del Piano Transizione 5.0?
«Anticipare i tempi è stata la nostra scelta strategica, identificando nella sostenibilità e nel risparmio energetico i driver della Transizione 5.0. Abbiamo sviluppato I4Energy, un nuovo modulo dedicato al monitoraggio dell’energia, con l’obiettivo di realizzare una migliore e più precisa costificazione del processo produttivo, anticipando quindi la richiesta dalla transizione 5.0 riguardo il monitoraggio dei parametri energetici».
Secondo i dati del report “Verso l’industria 5.0” del Centro Studi di Confindustria, quasi un’azienda su due (46%) connette la maggior parte (31%) e in percentuale minore tutti (15%), i macchinari che realizza. Una percentuale che tocca il 75% nel caso di aziende che connettono solo alcuni dei macchinari. Dal vostro osservatorio come è la situazione?
«L’introduzione del paradigma Industry 4.0 ha portato con sé l’idea che la connessione delle macchine fosse essenziale, inizialmente per accedere a benefici fiscali, ma poi si è rivelata il vero motore della trasformazione digitale. Collegare le macchine ha permesso di comprendere sempre meglio il valore dei dati che esse generano, dati che oggi possiamo studiare e utilizzare per migliorare continuamente i processi e per sviluppare sistemi di manutenzione predittiva. Inizialmente, questi sistemi si basavano solo sulla statistica, ma con l’avanzare dell’intelligenza artificiale, potranno diventare sempre più efficaci e proattivi».
Quali saranno i passaggi necessari per un utilizzo proficuo e completo dei beneift generati dall’implementazione di queste tecnologie?
«Oltre a offrire le nostre soluzioni MES, investiamo molto nella formazione, perché vogliamo aiutare le aziende con cui collaboriamo a costruire una cultura solida nell’analisi dei dati. Oggi, infatti, per molte aziende non è ancora chiaro quanto valore possano davvero creare. La scarsa consapevolezza spesso rende gli imprenditori esitanti nell’intraprendere investimenti, che si trasformeranno in vantaggi competitivi nel medio termine. Ma, via via che questi benefici diventeranno sempre più concreti, sarà impossibile immaginare un futuro senza sistemi di raccolta e analisi dei dati, imprescindibili nel processo decisionale».